ANTONIO CARNEO e BOTTEGA (Concordia Sagittaria 1637- Portugruaro 1692)
Inv. 476
Vecchia (Minerva) con fanciullo
Il soggetto rappresentato sulla tela risulta molto abraso dai passati restauri invasivi che ne hanno eliminato i chiaroscuri, inoltre la tela risulta rifilata lungo i margini.
Nella monografia dedicata a Carneo di Geiger nel 1960, questo dipinto è indicato come “L’indovina” e molto probabilmente si tratta di uno studio per la figura di Minerva legata al mito di Aracne. Nella storia mitica la protagonista Aracne sfida la dea Minerva che gli appare come un’anziana e le consiglia di essere più modesta nel suo lavoro di tessitrice.
L’opera risulta molto semplificata rispetto allo stile del maestro e questo porta a pensare che si tratti, con ogni probabilità, di una replica della sua bottega. Di questo dipinto inoltre ne esistono delle repliche anche autografe del maestro di bottega, dove è presente maggiore ricercatezza del dettaglio e del naturalismo.
La datazione del dipinto è incerta ma si può collocare all’interno di quel filone della pittura naturalistica veneziana che si sviluppa a cavallo tra il Seicento e il Settecento come i ritratti, seppur poco noti, di Francesco Guardi (1678-1716).