LUCA GIORDANO (Napoli 1632-1705)
Inv. 512
San Girolamo adorante il crocifisso
Il dipinto, giunto in museo in seguito al legato Bertoldi del 1910, era inizialmente attribuito a Jusepe de Ribera detto lo Spagnoletto e proveniva dal Convento asolano di San Girolamo dei Francescani riformati soppresso nel XIX secolo.
Il soggetto riprende l’iconografia classica del santo che viene rappresentato in preghiera all’interno di una grotta. In primo piano il libro delle preghiere e un teschio che mostrano un grandioso esercizio di virtuosismo pittorico. Nell’ombra inoltre compare la testa di un leone che richiama alla nota “Leggenda del leone” che racconta come il santo avesse accolto quest’animale presso il suo monastero.
Grandiosa è la tensione drammatica che permea l’intero dipinto e che si amplifica grazie al violento taglio di luce che fa intravedere il paesaggio al di fuori della grotta.
Il dipinto è carico di realismo che deriva proprio dalla lezione di Ribera: il volto scavato del vecchio Santo e le scelte luministiche sono proprio caratteristiche chiave per lo Spagnoletto (1591-1652) e avevo fatto pensare alla sua mano anche in questo dipinto, e che sono rintracciabili in dipinti come Sant’Andrea.
Il dipinto si può inserire tra e opere giovanili del grande pittore napoletano, circa intorno al 1650-1653 anni in cui si può collocare anche il suo soggiorno veneziano. L’iconografia dell’anziano sarà una delle costanti di quest’artista e la ritroviamo in dipinti come La Crocifissione di Sant’Andrea.