Adorazione dei pastori

GEROLAMO DAL PONTE DETTO BASSANO (Bassano 1566- Venezia 1621)
Adorazione dei pastori
Olio su tela, inv. 717

La scena si svolge entro una cornice architettonica che unisce elementi classici, quali il portale e la colonna mozzata, a un tetto rustico in paglia. Centro focale della composizione è il Bambino posto in una cesta, attorniato dalla Vergine e dai pastori, tra i quali spunta il bue. Più defilati San Giuseppe, alle prese con l’asino e un giovane pastore in primo piano, dalle vesti e il copricapo rosso, intento a suonare uno strumento a fiato. Un altro pastore in basso a sinistra, inginocchiato, offre la luce di una fiaccola; una fanciulla colta di spalle reca il desco con le uova. In alto due angeli accompagnano la scena chiusa, sullo sfondo, da un indistinto paesaggio notturno.
Se inizialmente la tela fu attribuita a Francesco da Ponte detto il Bassano, figlio e allievo di Jacopo, trovandovi dei confronti con le variazioni sul tema della natività notturna che egli, avvalendosi dapprima delle innovazioni paterne, arricchiva di spunti aneddotici, associabili a quelli che popolano i soggetti biblico-pastorali degli anni settanta del Cinquecento; per quanto riguarda la stesura pittorica e i viraggi luministici se ne distacca.
Si prospetta, pertanto, la soluzione che un’ideazione di Francesco sia stata affidata all’esecuzione della bottega, o che si tratti di una replica coeva fuori dal suo più diretto controllo. Come in altri casi analoghi, per tale problematica valutativa è frequente far richiamo all’attività di Gerolamo, ultimo figlio di Jacopo di cui fu allievo e imitatore, non senza svolgere un’intensa attività di copista.