Ritratto del gesuita Ambrogio Battaglia

SEBASTIANO CECCARINI (Fano 1703-1783)
Ritratto del gesuita Ambrogio Battaglia
Olio su tela, inv. 745

Il religioso è ritratto fino al busto, di tre quarti e con lo sguardo rivolto all’osservatore. Come il clero secolare, egli indossa l’abito talare nero e ha in capo il tricorno; nella mano sinistra, portata al petto, stringe il crocifisso. Lo sfondo è composto da un tendaggio ocra orlato di frange che lascia intravedere un paesaggio con un’insenatura marina e un’imbarcazione, sulla quale uno dei naviganti reca il crocifisso. A destra su un alto basamento vi è un pilastro ospitante l’iscrizione.
Grazie a questa possiamo identificare il religioso come Ambrogio Battaglia, nato a Treviso nel 1705. Egli entrò nella Compagnia di Gesù a Novellara il 16 ottobre 1722. Attraversò l’Atlantico nel 1735 dove svolse il suo ministero sacerdotale e si dedicò all’insegnamento delle lettere umanistiche ai giovani studenti gesuiti della Provincia di Santa Fé de Bogotà. Rientrato nella capitale del Vicereame, fu eletto nel 1750 quale procuratore presso la Congregazione Provinciale della Compagnia di Gesù a Roma e Madrid. Nel 1756 ritornò in Sud America.
Dai dati biografici e dall’iscrizione apposta al dipinto è possibile fissare in modo inequivocabile l’esecuzione del ritratto nella Roma del 1753. Anche sul piano stilistico se ne ha conferma se si compara l’opera, caratterizzata da una chiarezza formale, ai modelli accademizzanti in voga in quegli anni.