Paggio reggicortina

PITTORE BRISSINESE (?), PRIMO QUANRTO DEL SECOLO XVI
Paggio reggicortina
Affresco, inv. 543

Un paggio indossa la corazza leggere la cui tipologia è riconducibile all’armatura massinianea o armatura scanalata. Fu prodotta dalle manifatture tedesche agli inizi del Cinquecento durante il regno di Massimiliano I, ma divulgate in Italia e Inghilterra come armatura da cerimonia specie dopo la fondazione della manifattura di corte a Innsbruck nel 1504. Gli accorgimenti addottati come quello della circonferenza addominale pronunciata consentono l’uso come fosse un’elegante “seconda pelle” meccanica per il gentiluomo che se ne poteva fregiare. Certi dettagli riprendevano quelli dell’abito civile. In tal caso il paggio indossa la berretta rotonda rossa dal drappeggio sul lato sinistro ben largo e con pennacchio di piume bianche di struzzo. È colto in atto di trattenere con il braccio sinistro una tenda in ocra con ramages di rosso, la cui foderatura verde fa da sfondo. Colto fino all’altezza dei fianchi si scorge appena in basso la mano che regge un bastone (mazza cerimoniale?) si tratta evidentemente del frammento di una composizione più vasta e si può ipotizzare l’appartenenza a una decorazione profana. Non si dispone, tuttavia, di dati sulla provenienza originaria e neppure su quella collezionistica. La datazione che si propone è facilitata dalla foggia della corazza e della berretta. Il disegno piuttosto incisivo e la tipologia del volto (per quanto giudicabile con qualche difficoltà nell’attuale stato) suggerisce quale area di provenienza culturale dell’anonimo frescante quella brissinese.