Maria bambina leggente con Anna e Gioacchino

GIUSEPPE ANGELI (1712-1798)
Inv. 469 Maria bambina leggente con Anna e Gioacchino
Inv. 468 Morte di San Giuseppe

Si tratta di due dipinti concepiti in pendant, legati alla storia di Maria e di Giuseppe. Nel primo dipinto è raffigurata Maria bambina mentre con i genitori Gioacchino e Anna è impegnata nella lettura.
La madre sta spiegando il significato delle letture alla figlia mentre il padre ascolta la lezione rivolgendo uno sguardo amorevole alle sue donne. Da sottolineare lo sguardo beato di Maria che, appreso il significato delle scritture, si rivolge al cielo in preghiera.
Il secondo dipinto rappresenta invece Giuseppe morente che si spegne nelle braccia di sua moglie Maria che rivolge uno sguardo di preghiera al cielo, accanto a loro Gesù benedicente.
Grazie al lascito Bertoldi del 1910 i due dipinti entrano nelle collezioni museali, dapprima l’accostamento per scelte stilistiche rimanda al Tiepolo (1719-1770), ma dopo un primo sguardo possiamo invece cogliere l’impronta di Sebastiano Ricci (1659-1734).
Angeli in queste due opere dà prova di grande abilità nella resa pittorica, oltre che nel rappresentare quella spiritualità raccolta ed intimista che si respira in entrambi i quadri, come una visione domestica ma allo stesso tempo di grande religiosità.
Angeli si forma come allievo del Piazzetta (1683-1754), a Venezia, e alla morte di quest’ultimo porterà avanti la bottega del pittore. Nonostante questo legame l’artista non si limitò a riproporre lo stile del Piazzetta ma anzi, partendo dal momento di maggior chiarezza luministica del maestro, elaborò uno stile personale, luminoso quasi argenteo. I soggetti religiosi diventeranno uno dei soggetti prediletti da Angeli che infatti successivamente lavorerà per chiese e conventi in tutto il Veneto grazie alla sua grande abilità di rendere i soggetti religiosi.

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GIOVAN BATTISTA PIAZZETTA, Rebecca al pozzo (part.), 1740 ca., olio su tela, Milano, Pinacoteca di Brera