Giacobbe carpisce la benedizione di Isacco

BARTOLOMEO LITTERINI (Venezia 1669-1748)
Inv. 509
Giacobbe carpisce la benedizione di Isacco

Il dipinto rappresenta l’incontro tra Giacobbe e il padre Isacco. Nella scena Giacobbe si finge il fratello Esaù: il padre infatti aveva chiesto al fratello di portargli della selvaggina; il vecchio padre ormai cieco non si accorge dell’inganno e Giacobbe prima che l’anziano si cibi della carne riesce ad ottenere la benedizione paterna.
Il dipinto, insieme a Cristo incontra la samaritana al pozzo, faceva probabilmente parte di una più articolata di opere dedicate al vecchio e nuovo testamento databili intorno alla metà del XVII secolo. L’atmosfera cupa e rossastra in cui si svolge la scena e l’intensità realistica con cui sono rappresentate le figure, soprattutto l’anziano padre, fanno intuire la lezione dei “tenebrosi” come Luca Giordano (1634-1705) e il suo San Girolamo adorante il crocifisso sempre nella nostra collezione museale
Il pittore Litterini operà a Venezia agli inizi del Settecento e si forma all’interno della bottega della sua famiglia. Il suo corpus di opere è molto ricco e presenta numerosi manufatti a carattere sacro realizzati per le chiese di Venezia ma con esemplari anche nella terraferma, soprattutto per l’area bergamasca e la Marca trevigiana. Rodolfo Palucchini lo definisce un “conformista reazionario” dopo l’attenta ricostruzione della carriera del pittore a partire dai dipinti biblici “da stanza” conservati al Museo Civico di Padova. Nella sua carriera artistica importanti furono le collaborazioni con Antonio Arrigoni e Francesco Pittoni che segnano la linea stilistica dell’artista.

3san Gerolamo
Luca Giordano, San Girolamo adorante il crocifisso, 1650-53, olio su tela, Asolo, Museo Civico