Cristo morto sostenuto dall’angelo sul sepolcro

POLIDORO DA LANCIANO, SEGUACE (Lanciano 1515-Venezia 1565)
Cristo morto sostenuto dall’angelo sul sepolcro
Olio su tavola, inv. 457

Il dipinto riprende il modello iconografico dell’Angel Pietà molto diffuso a Venezia, con Cristo di tre quarti seduto sul sepolcro e l’angelo alle sue spalle che lo sorregge. L’opera dipende da un prototipo di Andrea Schiavone , simile all’ Angel Pietà e Giuseppe d’Arimatea della Gemäldegalerie di Dresda. In certa misura il confronto può essere allargata, per la postura del corpo di Cristo sostenuto sulla pietra dell’unzione adottata nella scena del Trasporto di Cristo al sepolcro affrescata nella volta della cappella Grimani in San Sebastiano a Venezia.
L’esecutore dell’opera sembra essere un seguace di Polidoro da Lanciano, lo stile del quale ne costituisce la componente d’ispirazione più consistente e continuativa. Tuttavia in assenza del riferimento a un artista noto anagraficamente tale produzione può essere collocata nel terzo quarto del Cinquecento e oltre.