Santa Maria Maddalena penitente confortata dall’angelo

GIUSEPPE BERNARDI DETTO IL TORRETTO
(Pagnano 1694- Venezia 1774)
Santa Maria Maddalena penitente confortata dall’angelo
Marmo, inv. 497

La santa penitente è semidistesa a terra appena ricoperta dalla chioma e dal mantello. Poggia le mani congiunte sul teschio a sua volta posta sul libro di meditazione aperto. Le si approssima per confortarla un angelo attualmente privo delle ali, di cui si notano le sedi dell’innesto. Quest’ultimo ha un’espressione serena, allusiva al premio che spetta alla penitente, ma che contrasta con quella di forte patetismo di quest’ultima, colta piangente e con le labbra socchiuse. Di particolare effetto sono le lacrime che ne irrorano il volto di esecuzione virtuosistica.
L’opera fu attribuita a Giuseppe Bernardi detto il Torretto, nato a Pagnano nel 1694, da Sebastiano e Cecilia Torretto, sorella del famoso scultore Giuseppe Torretto ( Asolo 1664- Venezia 1743). Nel 1743 Bernardi ne ereditava peraltro la bottega e il soprannome Torretto, importante per dare continuità ad un’impresa già ben avviata.
La Maddalena di Asolo, fatta risalire agli anni sessanta, alla piena maturità dell’artista, si caratterizza per una nitida volumetria della forma e un’accuratissima sensibilità luminista della superficie.
Antonio Canova, che proprio nella bottega dei Torretti intraprese i suoi primi passi nel mondo dell’arte scultorea, si confrontò con questo soggetto religioso, eseguendo nel 1796 il marmo della Maddalena penitente, esposto a Parigi e definito «miracoloso» per la sua bellezza. Anche nella statua canoviana peculiari sono le lacrime che rigano il volto della donna sofferente.

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